Lungo le sponde del Lago Maggiore, tanti piccoli borghi si affacciano tranquilli, protetti dalla cornice rassicurante delle montagne. Sono luoghi i cui nomi hanno un sapore quasi svizzero, e che nascondono tante piccole perle agli occhi di chi vorrà cercarle. In questo paesaggio idilliaco si trova Porto Ronco, il comune nato dalla fantasia dell’autore e abitato da personaggi altrettanto pittoreschi, che nulla ha da invidiare ai suoi “colleghi” reali. Qui, attraverso le intricate vicende personali e professionali di una famiglia, veniamo accompagnati attraverso la storia di un secolo che ha cambiato in brevissimo tempo il destino di tanti cittadini e della nazione intera. E così alla Prima Guerra Mondiale seguono i trucchi per la cura dei prati, alla Seconda l’abbandono del lavatoio sostituito dalle lavatrici, in una corsa al progresso destinata a non fermarsi mai. E ognuno di questi cambiamenti ci viene illustrato attraverso gli occhi di chi a questo progresso si è dovuto adattare, nel bene e nel male, attraverso colpi di fortuna e disgrazie, con quello sguardo umano di cui la Storia ha sempre avuto bisogno.
Bruno Bianchi nasce nel 1941 a Travedona Monate, provincia di Varese. Dopo la scuola media compie gli studi tecnici e consegue il diploma di Perito Tessile. Nella vita lavorativa si dedica quasi esclusivamente al disegno tessile Jacquard (cioè al disegno determinato dall’intreccio dei fili colorati), attività che lo porta a conoscere la pittura. Assieme alla letteratura, la pittura rimane fra i suoi principali interessi. Sposato e ora vedovo, ha due figlie che lavorano nel campo legale. Per Bruno Bianchi non c’è giorno in cui non venga dedicato tempo alla lettura.