L’uccisione del professor Bonvicino non è rimasta impunita e i responsabili sono in carcere. La scoperta di antiche pietre lasciate dalle popolazioni celtiche nel grande bosco di Ponteviasco allarga l’orizzonte di ricerca del vero movente del delitto: è stata la gelosia folle di un amante, come era sembrato all’inizio o invece il tentativo di proteggere l’eredità dell’amato? Oppure tutte e due le cose? Per venire a capo della faccenda Giorgio, con l’aiuto di Francesca, prosegue nella sua indagine ed entra in contatto con un’associazione segreta che coltiva il ritorno ad un’antica religione pagana. L’associazione, capeggiata da due giovani appartenenti a famiglie ricche e di antica nobiltà, dispone di una palestra nel quartiere Ticinese dove gli adepti si addestrano secondo i dettami del nuovo paganesimo. Marco è la cerniera tra ambienti diversi: nei giorni lavorativi passa spesso le notti da Francesca, nei fine settimana è con Luisa nella villa di Luino e, quando gli è possibile, cerca il contatto con Giorgio per il quale prova una attrazione fisica. Anche Giorgio vive relazioni diverse con Luisa, con Francesca ed infine con Elena, la madre del giovane Edoardo suicidatosi. Il parroco di Ponteviasco Don Mario sa molte cose e fa intravedere a Giorgio la vera finalità dei neopagani che nella notte del rito percorreranno la via delle pietre fino all’ara sacrificale dove tutto sembra convergere.
Franco Amedeo Taddei, varesino, laureato in fisica, è stato dirigente in un grande gruppo industriale italiano. Con l’Editore Macchione ha pubblicato nel 2014 “La mano di san Gemolo”, nel 2015 “Il predatore di Golasecca”, nel 2017 “L’Agente della CIA a Milano, nel 2018 “Il Signore di Maccagno” e nel 2020 “MACCAGNO L’eredità del professore”. Il nord-ovest lombardo dalle valli luinesi alla Valcuvia fino alla pianura milanese attraversata dal Naviglio è il territorio in cui sono ambientate le storie. Questo romanzo è la prosecuzione dell’ultimo e conclude la trilogia ispirata a Maccagno.