L’immagine che può meglio rappresentare Corbella, Milano 1940 - Gavirate 2013, è la rosa dei venti per il suo desiderio di coniugare tutte le culture, in particolare quelle minoritarie.
Una formazione di antropologo, sfaccettata e approfondita che camminava in parallelo con la sua vita francescana, umile, appartata, in quella casa di via Milano dove si respirava un’atmosfera particolare dal timbro orientale e quasi “sacrale”. Nel suo Dna c’erano le radici artistiche del padre Fernando, celebre disegnatore e fumettista che aveva lavorato in episodi di Diabolik, c’erano le origini egiziane. I viaggi in Africa, fin dall’infanzia, avevano fatto sgorgare in lui quella curiosità che voleva conoscere ogni aspetto del sapere, offrendo così preziosi doni alla nostra terra, come la conferenza che organizzò a Gavirate, tenuta da un monaco tibetano, seguitissima, in cui lui assunse il ruolo del traduttore.
Felice è stato l’incontro con l’editore Macchione: da questo connubio sono scaturite tante ricerche che hanno arricchito la nostra terra: dagli antichi lavatoi, ai sentieri della Valceresio, ai castelli, ai fantasmi, folletti e fate, alle fortificazioni della linea Cadorna, ai Celti per studiare i quali intraprese numerosi viaggi in Irlanda. Non si accontentava dei libri, voleva sempre rendersi conto in “loco” delle atmosfere, dei segni del passato. Tante pubblicazioni fra le quali non si può dimenticare la celebre storia del “Giuanin senza paura”, in italiano, illustrata di suo pugno.
Federica Lucchini