Don Arlocchi e il mistero della statua di Minerva di Ernesto Masina (978-88-6570-638-1)
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Ernesto Masina
Don Arlocchi e il mistero della statua di Minerva
“I due tolsero tutte le pietre dal sacco e su ognuna videro o un altro volto, o motivi floreali, ed in ultimo uno più lungo con la scritta “Miner e forse metà della lettera V.” Don Arlocchi rimase a lungo a pensare ma non riusciva a capire cosa potessero significare quegli scritti e quei bei visi scolpiti. Poi, improvvisamente, come in un lampo gli apparve il Tempio Capitolino di Brescia che aveva visitato tanti anni prima durante una gita organizzata dal Seminario nel quale studiava. Era possibile che fossero reperti romani? Ma in Valcamonica? Sì, lui sapeva che i Romani erano passati anche in Valle, ma quelli era andati dappertutto, e non sapeva se avessero lasciato tracce. Comunque bisognava indagare.”
Ernesto Masina è arrivato alla scrittura in età avanzata. Critici e lettori l’hanno spesso paragonato per contenuti e stile al miglior Vitali e al mitico Piero Chiara. Il suo primo lavoro, L’orto fascista (2013) è stato collocato dai giornalisti del quotidiano “La Stampa” nel sito “Lo Scaffale” ove vengono ospitati solo i romanzi che non dovrebbero mancare in ogni biblioteca famigliare. Sempre con Macchione ha pubblicato anche Gilberto Lunardon detto il Limena (2014), L’oro di Breno (2018) e Il sosia (2019).