ARCUMEGGIA
Una meravigliosa avventura artistica
di Alberto Bertoni e Raffaella Ganna
Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, una coraggiosa pattuglia di artisti e amministratori maturò il convincimento che, al pari delle industrie e dei commerci, l’arte e il turismo avrebbero potuto dare un’innovativa impronta alla provincia di Varese. La città capoluogo per qualche anno fece bene il suo dovere, realizzando premi e mostre di grande prestigio, ma ad onore del vero ben presto fu la Valcuvia a mettersi alla testa di questo movimento. Scrisse “La Prealpina”: “Conoscevamo la Valcuvia come zona ridente e suggestiva, luogo ideale per la villeggiatura, una valle quieta, tranquilla, come ferma nel tempo. Ma le cose stanno cambiando: ogni giorno se apriamo un quotidiano o un settimanale non facciamo che leggere notizie che ci sorprendono con una insistenza affettuosa alla quale in partenza non facevamo credito”. Un premio letterario, un concorso cinematografico, mostre di pittura, stagioni teatrali, iniziative di accoglienza turistica... e poi la straordinaria idea di radunare in Arcumeggia i più famosi pittori italiani, a ciascuno dei quali sarebbero stata affidata una facciata in antica pietra per realizzarvi un affresco. Forse, come si suole dire, erano altri tempi, costellati di fatica e povertà, di entusiasmo e generosità, ma da un giorno all’altro Arcumeggia, un piccolo borgo annidato tra boschi e colline, che ancora non possedeva neppure una strada degna di questo nome, divenne la meta in cui i più grandi pittori avrebbero ricercato la purezza del loro giovanile sogno artistico.